Riforma EU del Copyright
Roma, 26 giugno. – “La rivoluzione digitale e la rapida diffusione di internet hanno fatto si che oggi le realizzazione e diffusione dei contenuti vadano riviste, soprattutto per quanto riguarda il diritto d’autore e la tutela della proprietà intellettuale”.
Lo dice Maria Laura Paxia, deputata M5s, a margine del convegno ‘(In)formare in digitale. Verso una relazione costruttiva per l’editoria’ ospitato questa mattina dalla Coffee House di Palazzo Colonna a Roma.
In quest’ottica, aggiunge, “il 20 giugno e’ stata approvata dalla Commisione Affari Legali la proposta di riforma del Copyright – che sarà messa al voto del Parlamento europeo il 2-5 luglio – e con essa i discussi articoli 11 e 13.
L’art ’11 si riferisce alla Link tax, che impone a chi pubblica contenuti giornalistici e agli aggregatori di pagare una tassa agli editori nel momento in cui vengono pubblicate le anteprime dei contenuti editoriali, i cosiddetti snippet. Noi però riteniamo che questo non sia in linea con l’anima di internet: quella di condividere liberamente dei contenuti.
Il motivo per cui M5s si schiera contro e’ il fatto che non si puo’ affidare al controllo degli aggregatori, attraverso dei filtri, di alcuni contenuti. Chi e’ a favore di questo sistema sostiene che sia un buon metodo per regolamentare l’informazione, ma crediamo che non sia un valido sistema per rilevare le fake news: per noi la chiave per superare il problema è invece la possibilità di accedere a piu’ fonti d’informazione possibili per poter avere un immediato riscontro”.
Per quanto riguarda l’art.13, che tutela la proprietà intellettuale e quindi il Copyright, dice ancora Paxia, “si vuoledare alle piattaforme che pubblicano i contenuti, come ad esempio YouTube, la facolta’ di monitorare e correggere i copyright inseriti all’interno delle stesse piattaforme.
Il rischio in questo caso è invece quello che queste multinazionali intervengano con un’operazione di filtraggio interno delle notizie, perche’ se è vero che e’ facile per gli algoritmi individuare dei duplicati, diventa difficile classificare i contenuti satirici o le parodie.
Quindi ecco perche’ l’M5s si e’ opposto a questa risoluzione, anche in sede europea: in Spagna questi sistemi hanno portato, per fare un esempio, alla chiusura di Google News. Tutto cio’ è un pericolo per la liberta’ d’informazione”.
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